Il Peperone Crusco Lucano: origini e virtù
Tra i molti prodotti gastronomici della Basilicata si trova il peperone crusco, che rappresenta anche una identità culturale simile a quella che il peperoncino piccante rappresenta per la confinante regione Calabria.
In Italia il peperoncino ha trovato il suo terreno ideale in diverse regioni del sud come Basilicata, Puglia e Calabria.
Nel territorio Lucano, in Basilicata, si coltiva il peperone dolce che mediante una lavorazione si trasforma poi in peperone croccante, “crusco” nella dizione locale, prodotto che ha anche ottenuto numerosi riconoscimenti.
Come si ottiene il Peperone Crusco?
Il microclima presente in Basilicata ha garantito ai coltivatori l’ottenimento di un prodotto di alta qualità, per la grande fertilità del terreno e per la presenza di grandi riserve idriche, il peperone crusco viene prodotto in località come Valsinni, Tursi, Chiaramonte e Francavilla ed anche in Val d’Agri, a Sant’Arcangelo.
I peperoni vengono messi a dimora nei mesi di febbraio e marzo di ogni anno e la raccolta del prodotto inizia nei primi giorni di agosto, con i “frutti” caratterizzati dal classico colore rosso porpora e si protrae fino a settembre.
Dopo la raccolta il peperone viene “stoccato” per due – tre giorni e successivamente messo ad essiccare. L’operazione che viene chiamata “insertatura” consiste nella formazione di collane di lunghezza da 1,5 a 2 metri, fatte infilando a mano i peduncoli dei peperoni in un filo che poi viene appeso.
Nei tempi passati la disidratazione del prodotto avveniva all’aria aperta, molto lentamente, ed anche oggi in alcune aziende a carattere familiare si usa questa metodologia, mentre le aziende produttrici utilizzano delle stanze in cui la temperatura rimane costante e controllata, garantendo così una essiccazione di ottima qualità.
Peperone Crusco: gustatelo dall’antipasto al dolce con Cioccocrusco
Il peperone crusco si trova in vendita anche in polvere finissima e negli ultimi anni si è avuta una larga diffusione delle vendite sia di peperoni interi che di polvere, grazie anche alle vendite online, con molti acquirenti che lo ricercano dopo averlo assaggiato nelle molte specialità locali. Uno degli utilizzi gastronomici del peperone crusco è come antipasto, nella versione “fritto” ed accompagnato ai gustosi formaggi della zona. Sempre come antipasto viene servito come “composte” sia di solo peperone che miste, con melanzane, preparazioni che possono essere servite anche come contorno di arrosti e di carne cotta alla griglia. Non manca l’utilizzo nella preparazione di zuppe o insieme a legumi e patate lesse come contorno, ed anche come spezia per dare un colore “naturale” ai salumi prodotti in zona.
Noi di Cioccocrusco abbiamo trovato l’abbinamento tra il cioccolato fondente Svizzero e il peperone crusco veramente irresistibile, tanto da produrre un’intera linea di tavolette di cioccolata gustose e dal sapore unico.
Forse non tutti sanno che il peperone …
La storia del peperone in Italia nasce negli ultimi anni del Cinquecento, quando giunse nel nostro paese dopo che Chanca di Siviglia, un medico di bordo delle caravelle di Cristoforo Colombo aveva provveduto a portarne una quantità importante da una delle traversate del navigatore genovese.
Il peperone, sia dolce che piccante, è originario del continente americano e più precisamente delle Antille, ed appartiene alla famiglia delle Solanacee. Chanca di Siviglia aveva da subito intuito le virtù gastronomiche del “Capsicum annuum”, nome scientifico del peperoncino, ed anche di quelle chimiche e mediche.